Mastopessi

Molto spesso a causa di una persa tonicità dei tessuti il seno appare cadente, tuberoso e/o ptosico. In questo caso specifico non e’ piu sufficiente una normale mastoplastica additiva ma il chirurgo deve ricorrere ad un altro intervento,la mastopessi.
La mastopessi puo’ essere fondamentalmente di due tipi:

-Associata ad un aumento del seno
Associata ad una leggera riduzione

L’intervento ha quindi il fine di ridare tonicita’, e’ una vera e propria ricostruzione (lifting) del seno che puo’ essere eseguita con o senza protesi. In caso di protesi, quali protesi usare e in che modo inserirle viene deciso nel colloquio il giorno prima dell’intervento, sara’ una decisione presa a quattro occhi tra il paziente ed il chirurgo. Chi sceglie di sottoporsi a questo intervento nella maggior parte dei casi presenta un seno cadente, spesso causato da allattamenti o svuotamenti causati da forti diete.

L’intervento consiste della rimozione di pelle (cute) e lo spostamento verso l’alto del seno nella sua interezza. Ridando un disegno naturale ed un “ringiovanimento„ del seno stesso. Generalmente questo intervento prevede una anestesia totale, sappiamo che molti propongono anestesie locali, dal nostro punto di vista non sono “comode” ne per il chirurgo ne per il paziente. Ad oggi le anestesie totali vengono fatte nella massima sicurezza e le paure che spesso le accompagnano non sono ne avvallate dai numeri ( casi di problemi post totale) ne dalla opinione degli anestesisti. Ad ogni modo anche questa decisione verra’ presa nel colloquio chirurgo/anestesista/paziente. Questo e’ un intervento che di solito permette un veloce ritorno alle attivita’ di tutti i giorni.

Principali problematiche che si possono presentare dopo l’intervento:

-Ematomi.
-Ptosi.
-Sanguinamento.


In caso esse si presentano il personale medico, il chirurgo e il suo staff saranno li per risolvere il problema al paziente. C’e’ da dire che sono problematiche che si presentano raramente, MA il paziente sin da subito deve essere a conoscenza sia dei vantaggi sia degli svantaggi che ogni intervento presenta.

Nei giorni successivi vengono poi eseguiti i normali controlli col chirurgo operante per controllare il decorso del post operatorio.

I punti di sutura possono essere classici o autoassorbenti, in ogni caso il paziente non dovra’ tornare in Italia con punti da togliere.



A chi e’ sconsigliato :

• A chi soffre di patologie cardiocircolatorie.
• A chi soffre di piastrinite o malattie del sangue.
• A chiunque soffri di gravi patologie mediche (nel dubbio basta chiederci un parere).
• A chi lo vuole fare perche e’ di moda farlo (la preparazione psicologica del paziente e’ FONDAMENTALE).

TECNICHE DI INCISIONE

Cominciamo con il dire che inevitabilmente chi desidera effettuare una mastopessi deve sapere che dovra affrontare delle incisioni che saranno fatte sopattutto in base alla situazione, e che nella maggior parrte dei casi risultano comunque ben nascoste. Possiamo dividere tali tipi di incisone in 3 principali tipologie:

La prima tipologia di incisione e' quella definita periareolare ossia l'incisione effettuata intorno al capezzolo.

E' la tecnica nella maggior parte dei casi viene adottata quando si devono affrontare dei lifting al seno leggeri, in cui non risulta necessario asportare una grande quantita' di pelle e che comunque prette nel caso di inserire protesi mammarie all'interno del seno stesso. Siamo a conoscenza del fatto che sicuramete questa e' la tecnica di mastopessi che la maggior parte delle donne vorrebbero scegliere, questo proprio per il fatto che le incisioni sono minime e che in un brve periodo risultano praticamente invisibili, grantendo cosi la massima discrezione. Non sempre pero' purtroppo e' possible adottare questa scelta anche perche' come detto sin dal principio, questa e' una soluione che viene presa in considerazione nel caso si tratti di una mastopessi leggera e con poco tessuto da eliminare.

Ora vediamo la seconda soluzione ossia la periareolarte con aggiunta di incisione veticale.

Non vi e' ombra di dubbio che questa incisione sia da considerarsi la piu' "universale" in quanto e' adattabile alla stragrande maggioranza di mastopessi, indipendentemente dal fatto che siano di piccola media o grande estensione. Oltre alla incisione periareolare gia' trattata prima , viene effettuata anche una incisine che parte dal capezzole e scende verticalmente verso il basso fino ad arrivare al solco naturale creato dall mammella. Molto provabilmente proprio l'aggiunta di questa seconda incisione verticale, rende un po meno "simpatica" alle donne questa tecnica rispetto alla precedente, questo perche' questa seconda incisione necessita di maggior tempo per rendersi sempre meno visibile, ad ogni modo si fa sempre si che l'incisione stessa rimanga all'interno di quella che possa essere l'area di pelle ricoperta dal reggiseno o dal bikini.

Terza soluzione e' la periareolatre con l'aggiunta dell'incisione a "T" rovesciata.

Quest'ultima tecnica viene usata nei casi che possiamo definire piu' estremi, cioe' quando dobbiamo affrontare delle mastopessi di grande entita' dove la pelle in eccesso e molta e lo svuotamento del seno e' abbondante. Questo tipo di incisione oltre alla gia' cita a periareolare include l'aggiunta di altre due incisioni, una verticale e una orizzontale situata nel solco inferiore della mammella. Come dicevamo questo tipo di incisione viene effettuata solo nei casi piu' limite anche perche' e' la tecnica che comporta la maggior quantita' di cicatrici, di conseguenza la meno amata dalle pazienti.

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